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Estremo, 'Six': recensione dell'album

Jun 11, 2023

Se "Rise" - la traccia di apertura del sesto album degli Extreme, Six - ci dice qualcosa sulla band di Boston, è che sono pronti a tornare alla ribalta dopo essere stati reclusi per troppo tempo. Con un riff principale esplosivo e un assolo appena contenuto, la traccia ci ricorda che il chitarrista Nuno Bettencourt è una delle migliori forze strumentali del rock, e il tempo lontano dagli Extreme non ha smorzato il suo fuoco. A quindici anni di distanza dal loro ultimo disco – Saudades de Rock del 2008 – la band ha urgenza e forza propulsiva da vendere, forse un segno che stanno recuperando il tempo perduto.

L'album è pieno zeppo di tutto ciò per cui Extreme è noto: riff, voci, armonie, rocker martellanti, ballate meravigliose e persino un paio di strane svolte a sinistra. L'intenso "#Rebel" è tutto slancio e Bettencourt schiaccia qualsiasi cosa sul suo cammino; il cantante Gary Cherone cavalca la valanga con una voce allo stesso tempo insistente e canzonatoria: un vero e proprio tormentone.

"Save Me" è un altro pezzo forte, con Cherone che incanala versi rabbiosi in un ritornello da pelle d'oca, mentre Bettencourt e il batterista Kevin Figueiredo sfornano un groove sporco. La band incorpora anche sintetizzatori nel mix, soprattutto in "Thicker than Blood" e "X Out", dove addensano il riff di chitarra e agiscono come un impulso a bassa frequenza. È un mix squisito.

A proposito di squisitezza, "Other Side of the Rainbow", una traccia midtempo sul rischio dell'amore dopo una caduta, dà a Cherone tutto lo spazio di cui ha bisogno per spiccare il volo, in particolare nel ritornello, che è una perfetta confezione pop. "Small Town Beautiful" vede lui e Bettencourt che duettano su una ballata acustica dolce e martellante, alternandosi sui versi nelle strofe e girando insieme in armonia nei ritornelli. Le cose diventano sognanti nella meditativa "Hurricane", mentre gli archi costruiscono il dramma attorno a un momento di grande emozione ("È questa la tempesta prima della calma?") mentre le loro due voci ballano di nuovo insieme.

Six chiude con un paio di grattacapi, novità che sembrano incongruenti rispetto al resto del disco. "Beautiful Girls" con influenze ska copre il territorio lirico dell'omonima canzone dei Van Halen (terminando anche con un bacio soffiato); "Here's to the Losers" è una colonna sonora inno in cerca di un film, completa di modulazione di tonalità e coro di bambini urlanti. Concludono il disco con un po' di divertimento, mostrando ancora un altro lato della band. È bello riavere gli Extreme con noi, e la loro nuova musica mostra le qualità e la versatilità che ci aspettiamo, proprio quando ne abbiamo bisogno. Six è un record in cui vorrai sprofondare.